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Pubblicato il 13 Giugno 2025

Progettare l’ufficio come un prodotto: metodo design thinking per spazi di lavoro

Negli ultimi anni, la trasformazione degli ambienti di lavoro ha seguito un’evoluzione parallela a quella dei modelli organizzativi: più agili, decentralizzati e orientati all’esperienza. In questo contesto, l’approccio tradizionale alla progettazione rischia di non essere più sufficiente. Per creare spazi realmente efficaci e centrati sulle persone, sempre più aziende scelgono di applicare i principi del design thinking, un metodo nato nel mondo del product design che oggi trova un’applicazione concreta anche nella progettazione ufficio, con risultati innovativi e duraturi.

 

Pensare allo spazio come a un prodotto

L’ufficio non è più solo un contenitore per il lavoro, ma uno strumento strategico. Proprio come accade con un prodotto, deve rispondere a esigenze specifiche, risolvere problemi concreti e offrire un’esperienza coerente con i valori aziendali. Il design thinking parte da questa visione: progettare significa prima di tutto comprendere il contesto, osservare i comportamenti e costruire soluzioni attraverso un processo iterativo e adattivo. Gli ambienti diventano così esito di un percorso, non di un layout rigido.

 

Problem framing: partire dal bisogno reale

Ogni spazio lavorativo nasce per supportare una serie di attività, ma spesso il punto di partenza sono vincoli tecnici, abitudini consolidate o vincoli economici. Il design thinking ribalta l’approccio: si comincia dal bisogno. Non “cosa ci sta nello spazio”, ma “cosa serve davvero alle persone per lavorare bene”. La fase iniziale di ascolto e osservazione – che può includere interviste, mappe di empatia o shadowing – consente di definire una direzione progettuale fondata su necessità autentiche.

 

Co-creazione: coinvolgere chi vive l’ufficio

Uno dei principi fondanti del design thinking è il coinvolgimento attivo degli utenti. Nella progettazione degli spazi, questo significa includere fin da subito dipendenti, manager e stakeholder. Attraverso workshop, prototipi concettuali e simulazioni, è possibile costruire insieme un progetto condiviso. Il vantaggio? Maggiore efficacia delle soluzioni e minori resistenze in fase di realizzazione.

 

Prototipazione e test: sperimentare per migliorare

Un altro elemento chiave del metodo è la prototipazione rapida, anche in forma semplificata, per individuare criticità e ottimizzare le scelte prima della realizzazione definitiva. Nella progettazione degli uffici, questo può tradursi nella creazione di aree test, mock-up o ambienti pilota. Il processo diventa così più agile, riduce i rischi e consente adattamenti tempestivi basati su feedback reali.

 

Spazi flessibili, progetti in evoluzione

Progettare con il design thinking significa accettare che gli ambienti non siano mai “conclusi”. Gli uffici diventano sistemi dinamici, capaci di evolvere insieme ai cambiamenti organizzativi. Layout riconfigurabili, arredi modulari e pareti mobili permettono una gestione fluida dello spazio, coerente con le nuove modalità di lavoro. Questo approccio non solo risponde meglio alle esigenze attuali, ma garantisce maggiore sostenibilità nel tempo.

 

Il valore di un approccio centrato sulle persone

Applicare il design thinking alla progettazione degli ambienti lavorativi è una scelta strategica e culturale. Significa valorizzare il benessere e la produttività dei collaboratori, progettando spazi che favoriscano relazioni, concentrazione e flussi naturali. In un contesto dove le persone sono la risorsa chiave, uno spazio pensato per chi lo abita ogni giorno rappresenta un autentico vantaggio competitivo.