
Il Salone del Mobile immagina l’ufficio del futuro
Lo spazio-lavoro di domani: nuove commistioni tra virtuale e fisico, condivisione e individualità, interno ed esterno, personale e sociale.
Dal 4 al 9 aprile 2017, all’interno del contesto Salone del Mobile, ritorna il Workplace3.0, un’area espositiva dedicata agli ambienti di lavoro e all’arredamento per ufficio, che quest’anno si propone di esplorare inedite modalità, forme e soluzioni per gli ambienti di lavoro “del futuro”, in cui fattore umano e tecnologie intelligenti ricoprono un ruolo cruciale.
Una fucina di idee
Workplace3.0 si propone come insostituibile “think tank” per conoscere e comprendere i futuri e necessari cambiamenti degli ambienti ufficio. Vuole essere fucina di idee, specchio e promotore della ridefinizione stessa dell’idea di ufficio, considerato non più come luogo di mera efficienza produttiva ma come habitat permeabile e dinamico, aperto alla condivisione professionale e alla contaminazione con altre attività.
Gli spazi di lavoro diventeranno organici e capaci di reagire e mutare in tempo reale alle nostre necessità.
Ambienti di lavoro dinamici
Luoghi definiti, momento per momento, più dai bisogni di chi ci lavora che dalle funzioni classiche dei diversi ambienti di un ufficio. Gli spazi di lavoro vengono concepiti come luoghi aperti, destrutturati e senza postazioni fisse, soluzioni intelligenti per il co-working. Spazi ufficio condivisi caratterizzati da ambienti informali e da arredi riconfigurabili sulla base delle necessità del momento, caratteristiche che aiutano la circolazione delle idee e delle energie creative, favorendo l’innovazione.
L’ufficio nomade
L’ufficio si fa “nomade”, segue il professionista ovunque si sposti. Nascono moduli mobili e “portatili” che possono essere installati dove occorre: dal giardino di casa agli spazi pubblici urbani. Conseguenza della liquidità diffusa dei lifestyle contemporanei è la coincidenza sempre più frequente tra spazi abitativi e spazi lavorativi che vede la casa e i suoi elementi di arredo adattarsi al duplice uso di abitazione e ufficio.
In questo senso le aziende propongono i codici estetici della domesticità attraverso lo studio scrupoloso dell’illuminazione, l’adozione di soluzioni ergonomiche fisiche e cognitive, la creazione di aree dedicate al relax e al riposo, e anche attrezzature sportive e ricreative.
Personalizzazione
Diventa sempre più importante un diverso concetto di customizzazione: non più personalizzazione di una stanza da parte di chi ci lavora, ma ora è lo spazio che viene costruito su misura rispetto alle relazioni umane e professionali, a certi valori ed esigenze, come la sostenibilità ambientale ed economica.
L’edizione 2017 di Workplace3.0 introdurrà nell’ambiente di lavoro una prospettiva fortemente orientata all’uomo e diventerà il palcoscenico di soluzioni progettuali pensate per incidere positivamente sul work-life balance e sulla motivazione, trasformando il luogo di lavoro in un “nice place to be”.