
L’Ufficio torna a essere un polo di innovazione e collaborazione
Gli uffici tornano a popolarsi. E non solo perché l’estate è agli sgoccioli ma anche, e soprattutto, per uno smartworking (o remote working) che lentamente si appresta a diminuire. Si torna alla presenza anche se la modalità di lavoro da remoto continuerà ad essere utilizzata da molte aziende. Si veda ad esempio la decisione di grandi colossi come Tim, Intesa San Paolo ed Eni che proseguiranno alternando lavoro in presenza e lavoro più smart. Se Tim infatti sperimenterà il desktop sharing già diffuso in USA, Intesa Sanpaolo farà fare almeno un giorno alla settimana in sede per tutti, con la possibilità di arrivare fino al 50 percento dell’occupazione degli spazi. Eni invece proseguirà con lo smart working per una parte dei dipendenti, almeno fino al 15 ottobre.
Un sistema ibrido che coinvolgerà molte realtà e che permetterà, comunque, all’ufficio di tornare al suo ruolo centrale. Quale? L’essere un luogo di comunicazione e incontro; uno spazio che crea esperienza e mette i lavoratori a proprio agio motivandoli nella produttività e nell’operatività; un luogo che diventa simbolo di appartenenza per dipendenti e clienti.
Così, all’alba di un settembre – e di un autunno – che si preannuncia importante e decisivo sotto molti punti di vista, lo spazio di lavoro andrà incontro a conferme ma anche a nuove trasformazioni, tra presenza e telelavoro. Senza dimenticare però quello che l’ufficio non smetterà mai di essere: un polo di innovazione e collaborazione.
A dirlo è il report sul futuro degli uffici “The future of Global Office Demand” di JLL secondo cui la domanda futura di uffici sarà influenzata da quattro principali fattori destinati ad avere ricadute sul breve e sul lungo termine: il remote working, la progettazione degli spazi, la tecnologia e il pendolarismo.
Il Remote Working
Negli ultimi mesi si è registrato un aumento esponenziale del remote working e questo ha portato alla luce sia gli aspetti positivi che negativi di questa modalità di lavoro. Se infatti da una parte diminuisce il pendolarismo, si mettono in atto orari più flessibili e si può creare un maggiore equilibrio tra vita lavorativa e privata, dall’altro lato lo smartworking ha messo in luce alcuni aspetti della vita dell’ufficio da cui non si può prescindere, tra questi la collaborazione e lo scambio di idee. Sul breve termine, lo smartworking rimarrà l’opzione privilegiata da molte realtà: nonostante la volontà di alcuni settori di favorire il rientro in sede dei propri dipendenti, le restrizioni governative in termini di social distancing impediscono tutt’ora un tasso di occupazione degli spazi ufficio maggiore del 50%. Sul lungo termine, invece, JLL non prevede che il ricorso massivo al lavoro da casa diventi parte della nuova normalità. La flessibilità rimarrà un elemento importante per i lavoratori di pari passo con la loro necessità o volontà di lavorare in ufficio per la maggior parte della settimana lavorativa.
La progettazione degli spazi
Le nuove normative e la necessità del distanziamento, hanno portato a una radicale riprogettazione degli spazi lavorativi presenti e futuri. Gli uffici che necessariamente dovranno subire radicale modifiche sono quelli caratterizzati da spazi più piccoli e con maggiore densità: vedi quelli del settore tecnologico, finanza e coworking. Gli spazi di lavoro stanno quindi andando verso una de-densificazione mentre aumenterà sempre più la domanda e la necessità di luoghi di lavoro dedicati all’interazione e alla collaborazione. Insieme ovviamente alla digitalizzazione d’avanguardia e a sistemi di sicurezza e efficienza “intelligenti”.
Tecnologia ed efficienza
La pandemia di Covid-19 ha portato a un’aumento esponenziale dell’adozione di tecnologie avanzate volte a garantire la sicurezza e la tutela della salute dei dipendenti.
E il ricorso alla tecnologia continuerà a crescere: come l’utilizzo del digitale per gestire e ottimizzare la limitata capacità degli uffici e l’uso del riconoscimento facciale per l’accesso agli edifici. L’intelligenza artificiale è utilizzata anche per gestire la ventilazione degli edifici, il filtraggio dell’aria, la temperatura e il livello di pulizia. Tuttavia, a breve, è improbabile che la tecnologia da sola abbia un impatto significativo sula domanda futura di uffici.
Pendolarismo
Come riportato dal report, per il 49% degli intervistati la diminuzione del pendolarismo è stato uno dei maggiori benefici dello smartworking. Nel lungo termine però la necessità di relazioni e scambio con i colleghi e l’esigenza di interagire con clienti e prospettive, renderanno imprenscindibili gli incontri fisici e il valore dei centri urbani, centri di innovazione e di scambio, vedranno rinforzata la loro storica attrattività.