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Pubblicato il 05 Ottobre 2020

Felicità in ufficio. 7 modi per cambiare mentalità

Essere felici in ufficio significa essere più produttivi e meno stressati. E fin qui nulla di nuovo. La domanda, anzi le domande, potrebbero essere: “quanto?” e soprattutto “come?”.
Secondo i dati emersi nel corso della settimana “Happiness at Work” da poco conclusa, “la felicità dei dipendenti si traduce in un +43% di produttività, un +37% di vendita e si riduce del 43% il turnover del personale”.

Dati confermati nel libro The Happiness Advantage dell’americano Shawn Achor, uno dei principali esperti mondiali di potenziale umano.
Proprio tra le pagine del suo lavoro Achor parla dei principi della Psicologia Positiva che alimentano il successo e la performance.
Per arrivare a capire la chiave della felicità al lavoro la prima cosa da fare è rovesciare la prospettiva. Ergo uscire dall’opinione comune per cui solo se riusciamo a trovare il lavoro perfetto siamo felici.

In realtà ciò che vale sarebbe il contrario: la felicità alimenta il successo e viceversa. Per cui, quando abbiamo un atteggiamento mentale positivo, diventiamo più impegnati, creativi, motivati, energici, resilienti e produttivi sul lavoro.

Come arrivare a questo atteggiamento mentale?
Achor snocciola sette principi che, se applicati, permettono di riprogrammare il nostro cervello per diventare più positivi e ottenere un vantaggio competitivo in ambito professionale.
Sono i seguenti:

1. Vantaggio della Felicità

Addestrare il nostro cervello affinché sfrutti al meglio la positività e migliori la nostra produttività e le nostre performance.

2. Il fulcro e la leva

Se riusciamo a cambiare la nostra mentalità per concentrarci maggiormente sul lati positivi della nostra vita e del nostro lavoro allora ci sentiremo più equilibrati.

3. L’effetto Tetris

Quando il nostro cervello si blocca in uno schema che si concentra su stress, negatività e fallimento, ci prepariamo a fallire. Possiamo riaddestrare il nostro cervello a individuare schemi di possibilità piuttosto che di fallimento, in modo da poter vedere e cogliere le opportunità ovunque guardiamo.

4. Cadere in su

In mezzo alla sconfitta, allo stress e alla crisi, i nostri cervelli tracciano percorsi diversi per aiutarci ad affrontare la situazione. Possiamo trovare il percorso mentale che non solo ci porta fuori dal fallimento o dalla sofferenza, ma ci insegna ad essere più felici e ad avere più successo grazie ad esso.

5. Il cerchio di Zorro

Quando le sfide incombono e veniamo sopraffatti, il nostro cervello razionale può essere dirottato dalle emozioni. Possiamo riprendere il controllo concentrandoci prima su obiettivi piccoli e gestibili, e poi allargando gradualmente il nostro cerchio per raggiungere obiettivi sempre più grandi.

6. La regola dei 20 secondi

Sostenere un cambiamento duraturo spesso sembra impossibile perché la nostra forza di volontà è limitata. E quando la forza di volontà fallisce, ripieghiamo sulle nostre vecchie abitudini e soccombiamo alla via della minor resistenza. Possiamo fare piccoli aggiustamenti energetici, possiamo reindirizzare il percorso di minor resistenza e sostituire le cattive abitudini con quelle buone. Quando entrano pensieri negativi, dobbiamo allenare la nostra mente a sostituirli con pensieri positivi.

7. Investimento sociale

In mezzo alle sfide e allo stress, alcune persone scelgono di ritirarsi dentro di sé. Ma le persone di maggior successo investono nei loro amici, nei loro coetanei e nei membri della famiglia per spingersi in avanti. Questo principio ci insegna come investire di più in uno dei più grandi predittori del successo e dell’eccellenza: la nostra rete di supporto sociale.

Riuscire a fare propri questi 7 principi nella vita lavorativa, e nella vita in generale, diventa leva per la propria felicità ma soprattutto esempio per diffondere inconsciamente queste nuove abitudini anche a colleghi e collaboratori, creando così un ambiente felice e ideale per la realizzazione.