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Pubblicato il 23 Agosto 2022

Come il lavoro ibrido ha rivoluzionato gli uffici 

La buona notizia è che l’ufficio, inteso come spazio lavorativo, resiste e, addirittura, cresce come settore. Secondo l’ultimo rapporto di Ipi Immobiliare infatti, il secondo trimestre del 2022 ha registrato occupazione di spazi a uso ufficio per circa 149mila mq, totalizzando 250mila mq da inizio anno solo a Milano. Con una crescita del 40% rispetto al primo semestre del 2021 e di oltre il 22% rispetto alla media dei primi semestri degli ultimi 5 anni. Un trend che si mantiene anche nel resto d’Italia come evidenzia l’Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2022 di Nomina secondo cui il segmento direzionale ha fatto registrare una variazione annua del +0.5% medio. 

Un ufficio in buona salute quindi e alle prese con una serie di cambiamenti, “ristrutturazioni” e nuove abitudini di vita e lavorative. 

Dal 2020 in avanti infatti l’attività “ibrida” si è giocoforza consolidata in molte realtà. Un’attività che ha influenzato non poco il modo di vivere il luogo di lavoro diventato, anch’egli, uno spazio “ibrido”, ovvero sia un ufficio pensato affinché i dipendenti possano avere la flessibilità di lavorare dall’ufficio o da qualsiasi altra parte pur avendo gli accessi agli strumenti necessari per svolgere il proprio lavoro. 

I lavoratori preferiscono l’ufficio ibrido

Secondo una recente ricerca di Jll Global Research sulle preferenze dei lavoratori (Workforce Preference Barometer, Jll, 2022), che ha coinvolto 10 paesi, il modello ibrido si è gradualmente affermato quale soluzione più vicina alle nuove esigenze, arrivando al punto ottimale. Il 60% delle persone desidera lavorare in modo ibrido e il 55% lo sta già facendo. Questo modello è apprezzato soprattutto da manager (75%), Gen Z (73%), Gen Y (69%) e caregiver (66%).

Il 59% dei dipendenti si aspetta di lavorare in un’azienda che supporti la loro salute e il loro benessere. Questa è ora la seconda priorità sul lavoro, dopo la qualità della vita e viene prima dello stipendio. In un contesto ibrido, che prevede la possibilità di lavorare da più luoghi, l’ufficio fisico rimane un punto di riferimento fondamentale per i lavoratori, come centro di collaborazione e innovazione, con spazi ripensati secondo le attività e che massimizzino il benessere delle persone, in ottica rigenerativa e inclusiva.

I quattro profili dei lavoratori d’ufficio (impiegati, lavoratori a domicilio, lavoratori “ibridi regolari” e lavoratori “iper-ibridi”) rivelano che, se la flessibilità del luogo di lavoro è la chiave dell’empowerment, il fatto di doversi adattare costantemente a nuovi ambienti di lavoro comporta rischi significativi in termini di benessere mentale. Questa agilità lavorativa deve essere sviluppata gradualmente e sostenuta con attenzione attraverso un coaching dedicato e l’accesso a una serie di servizi per la salute e il benessere. Il datore di lavoro responsabile del futuro sarà quello che aiuterà i suoi lavoratori ibridi a gestire i confini sani tra la loro vita professionale e quella privata, a mantenere i loro legami sociali e a ridefinire le loro routine e i loro rituali salutari. Così facendo, si assicureranno che “ibrido” si traduca in empowerment e realizzazione.

Come il lavoro ibrido ha “riprogettato” arredi e uffici 

Gli uffici sono stati riprogettati per garantire la flessibilità utilizzando soprattutto pareti divisorie mobili, pavimenti rialzati e un maggior numero di schermi digitali.

Un ruolo centrale è ricoperto dalle sale riunioni diventati veri e proprio luoghi tecnologici e flessibili in cui scambiare dati e contenuti in tempo reale. Sale che possono essere dotate di sistemi di pareti flessibili e mobili in modo che gli spazi possano aumentare o ridursi a seconda delle esigenze. È importante che in ogni sala meeting ci sia una white board, ovvero una lavagna con pennarelli, attorno a cui stare in piedi e muoversi liberamente oppure una parete avvolgente in cui proiettare immagini e mandare in onda slide e contenuti necessari per quella riunione. Ed ecco che grazie all’allestimento dello spazio e all’integrazione di differenti digital device, le riunioni diventano rapide ed efficienti, permettendo lo scambio di dati e contenuti in tempo reale. 

Per chi si trova a voler riorganizzare e ristrutturare il proprio spazio lavorativo in un’ottica maggiormente smart e tecnologica, i pavimenti sopraelevati diventano fondamentali. Si tratta di un modello di pavimento che lascia uno spazio tra la soletta e il pavimento per nascondere cavi di alimentazione e di dati. La struttura rialzata dal sottofondo permette infatti di ottenere, sotto la superficie calpestabile, uno spazio continuo in cui è possibile sistemare i cavi elettrici, telefonici, allarmi, cablaggi e tubature. Grazie a questo sistema risulta molto facile ispezionare e manutenere l’impiantistica, con massima libertà in fase di arredo grazie alla superficie completamente libera da cavi e tubazioni.

Tecnologia, polifunzionalità e relazioni al centro degli uffici ibridi

Il lavoro ibrido necessita di spazi capaci di creare relazioni e comunità, ritrovando una dimensione domestica del lavorare che sposa la dimensione tecnologica. In questo panorama il workspace diventa un ecosistema di luoghi fisici e virtuali in cui la fluidità e la polifunzionalità degli ambienti permette di creare un ampio spettro di soluzioni spaziali. La rigidità del lavoro perde di significato a vantaggio della flessibilità e, in qualche misura, del lavorare che svolge la propria attività divertendosi, grazie a spazi ludici che diventano parte integrante dell’ufficio.